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Ricorso per riconoscimento punteggio paritaria: Un diritto riconosciuto dalla giurisprudenza

Il sistema educativo italiano è caratterizzato dalla coesistenza di istituti scolastici statali e paritari. Tuttavia, un punto controverso riguarda il riconoscimento del servizio prestato nelle scuole paritarie ai fini della mobilità del personale docente e ATA. Negli ultimi anni, questo tema ha visto un significativo numero di ricorsi e sentenze che hanno progressivamente riconosciuto il diritto dei docenti e del personale ATA a vedersi attribuito il punteggio per il servizio svolto nelle scuole paritarie. Questo articolo esplorerà il percorso giuridico e le principali sentenze che hanno definito questo diritto, nonché le modalità per presentare ricorso.

La questione del riconoscimento del servizio pre-ruolo nelle paritarie

Il riconoscimento del servizio pre-ruolo svolto presso le scuole paritarie ai fini della mobilità è stato oggetto di numerosi contenziosi. Il problema principale risiede nel fatto che, secondo il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), il servizio svolto nelle scuole paritarie non veniva inizialmente riconosciuto per l’attribuzione del punteggio di mobilità. Questa esclusione ha spinto molti docenti e personale ATA a intraprendere vie legali per vedere riconosciuti i propri diritti.

La giurisprudenza e le sentenze chiave

La giurisprudenza ha giocato un ruolo cruciale nel ridefinire il riconoscimento del servizio nelle scuole paritarie. Una delle sentenze fondamentali è quella della Corte Costituzionale del 22 ottobre 2014, n. 242, che ha stabilito che le scuole paritarie sono tenute a garantire standard qualitativi identici a quelli delle scuole statali. Questa sentenza ha sottolineato che, se le scuole paritarie offrono un servizio equivalente a quello delle scuole statali, allora il servizio prestato in tali istituti deve essere riconosciuto allo stesso modo.

Un altro punto di riferimento importante è rappresentato dalle numerose sentenze dei Tribunali del Lavoro, tra cui quella del Tribunale di Messina. In una recente sentenza, il Tribunale ha riconosciuto il diritto di una docente a vedersi attribuito il punteggio per il servizio prestato nelle scuole paritarie dal 1996 al 2015, parificandolo a quello delle scuole statali. La sentenza ha evidenziato come la contrattazione integrativa del CCNI non possa violare le disposizioni di legge in materia di parità scolastica.

Modalità per presentare ricorso per riconoscimento punteggio paritaria

Presentare un ricorso per il riconoscimento del punteggio del servizio svolto nelle scuole paritarie richiede attenzione e precisione. Ecco i passi principali:

  1. Verificare il punteggio assegnato: Prima di tutto, è necessario verificare che il punteggio assegnato non includa il servizio pre-ruolo svolto nelle scuole paritarie.
  2. Consultare un avvocato: È consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto del lavoro o un sindacato che possa offrire supporto legale.
  3. Preparare la documentazione: Raccogliere tutta la documentazione necessaria, come contratti di lavoro, certificati di servizio e qualsiasi altro documento che attesti il servizio svolto nelle scuole paritarie.
  4. Presentare il ricorso: Il ricorso deve essere presentato entro i termini previsti dalla legge, generalmente entro 10 giorni dalla pubblicazione degli esiti della mobilità. Il ricorso va indirizzato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o al Tribunale del Lavoro, a seconda del caso specifico.
  5. Tentativo di conciliazione: Sebbene non obbligatorio, è possibile esperire un tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 135 del CCNL comparto scuola. Questa procedura può essere un passo preliminare prima di procedere con l’azione legale.

Le possibili cause di scavalcamento nella mobilità

Alcuni docenti lamentano di essere stati scavalcati da colleghi con un punteggio più basso durante le operazioni di mobilità. Ecco alcune spiegazioni plausibili:

  1. Preferenze espresse: Potrebbe verificarsi il caso che docenti con un punteggio più basso abbiano ottenuto il trasferimento semplicemente perché hanno indicato preferenze per sedi che i docenti con punteggio più alto non hanno espresso.
  2. Cattedre esterne: I docenti che accettano cattedre esterne, costituite da una scuola principale e una o due scuole di completamento, possono ottenere il trasferimento rispetto a chi non ha dato tale disponibilità.
  3. Titoli di precedenza: I movimenti vengono disposti in favore di coloro che godono di precedenze, come personale con disabilità o con gravi motivi di salute, prima ancora che venga considerato il punteggio.
  4. Fasi della mobilità: I trasferimenti vengono effettuati in tre fasi: comunale, provinciale e interprovinciale. I docenti che chiedono il trasferimento all’interno dello stesso comune avranno priorità su chi chiede il trasferimento su comune diverso.
  5. Trasferimenti d’ufficio: Il personale soprannumerario (perdente posto) viene trasferito d’ufficio con priorità, prima dell’effettuazione dei trasferimenti in ingresso nel comune.

Presentare reclamo

Avverso gli esiti della mobilità è possibile fare ricorso entro 10 giorni dalla pubblicazione, quindi entro e non oltre la data specificata nei risultati della mobilità. Il reclamo deve essere indirizzato all’Ufficio dell’Amministrazione presso il quale è stata presentata la domanda di mobilità.

Conclusione

Il riconoscimento del servizio pre-ruolo svolto nelle scuole paritarie è un diritto che, grazie a numerose sentenze favorevoli, sta diventando sempre più consolidato. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e richiede un costante impegno da parte dei docenti, del personale ATA e delle istituzioni. Presentare un ricorso per il riconoscimento del punteggio paritaria è un passo fondamentale per garantire l’equità e la giustizia nel sistema educativo italiano.

È essenziale che i docenti e il personale ATA siano ben informati sui propri diritti e sulle procedure da seguire, e che le istituzioni garantiscano l’applicazione uniforme delle sentenze su tutto il territorio nazionale, assicurando così l’eguaglianza di trattamento per tutti i lavoratori del comparto scolastico.

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